1997
Dalla fabbrica Italiana escono i primi caschi dedicati al motocross, subito in testa ai piloti. Suomy partecipa al suo primo campionato mondiale di motocross, testimonial Bartolini e Tallon Voland. Immediatamente nella grafica del casco’’bullet’’di Tallon si vede la voglia di Suomy di fare del casco un oggetto sicuro sì ma anche fashion e si capisce come il famoso slogan che accompagnerà per sempre Suomy, ovvero’’Passion is life’’, bene rappresenti questo neonato brand.
1998
Le corse servono al team work di Suomy per creare e migliorare giorno dopo giorno i propri prodotti e nel ‘98 Suomy entra di prepotenza nel campionato SBK con Troy Corser. L’ingresso nel campionato delle derivate di serie rappresenterà un pietra miliare nella storia di Suomy. E’,infatti, diventando incontrastato dominatore di questa categoria per molti anni che Suomy si consolida nel mondo ed in special modo in America. Nasce anche una collaborazione non scritta con Ducati che continua ancora oggi. Due marchi del Made in Italy per i quali la parola ‘’passione’’ è una parola d’ordine.
1999
Arriva il primo alloro mondiale, Bartolini vince il campionato del mondo motocross 500, nel frattempo si intensifica la presenza in SBK con Aaron Slight che si unisce a Corser. La SBK in quegli anni è famosissima ed offusca anche la moto GP. Suomy inizia a colorare con i glitter i propri caschi ed inizia a mettere in vendita caschi che non hanno nulla da invidiare a quelli aerografati. Una nuova moda, quella inventata da Suomy, che dona un’anima al prodotto casco. Inizia l’era del casco fashion.
2000
Oltre ad innumerevoli successi nel motosport, Suomy inizia ad aprirsi al mondo globale e conquista l’oro olimpico nella scherma con Rota. E’ un passo importante nella storia di Suomy perché’ rappresenta la voglia di spaziare in altri settori. La curiosità del team work guarda al futuro, se da una parte i tecnici continuano a lavorare sulla qualità dei prodotti per soddisfare un numero sempre crescente di piloti, dall’altra si inizia a sperimentare tecniche di comunicazione diverse. Suomy sarà la prima ditta di caschi ad inserire in ogni prodotto un DVD di spiegazioni tecniche, warning e filmati gara. Dieci anni prima!
2001
E’ l’anno magico per il racing. Suomy monopolizza le intere giornate di gara nel campionato mondiale SBK, vince il mondale SBK con Bayliss ed i mondiali supersport e sidecar rispettivamente con Pitt ed il duo Klaffen e Parzer, oltre al mondiale offshore. Un anno di successi incredibili che portano Suomy oltreoceano facendolo entrare di forza tra i marchi più conosciuti ed apprezzati. E’ anche l’anno dove i due piloti americani più pazzi e colorati, Bostrom e Russell, impongono al mondo le loro grafiche.
2002
Nessun campionato vinto se non quello di consolazione nelle moto d’acqua con la Sabatino ma grande anno di successi. Le grafiche dei caschi vengono esasperate e Max Biaggi porta Suomy sul podio della moto GP. Arriverà Loris Capirossi. Ambedue i piloti rimarranno fedeli al marchio per tutta la loro vita di corse. E’ un momento euforico per Suomy, i caschi prodotti vengono chiamati dal pubblico ’’Suomy style’’ e definiscono uno stile di vita. Libertà, colore e voglia di primavera sono gli ingredienti di questo nuovo modo di vivere la passione delle 2 ruote.
2003
Neil Hodgson vince il campionato mondiale SBK, Manuel Poggiali vince il campionato mondiale 250. L’abitudine alla vittoria porta Suomy ad essere sempre più esigente, sia sul prodotto che sull’immagine. Ma il 2003 rappresenta un anno importante, Suomy inizia a produrre ed a commercializzare abbigliamento tecnico con ottimi risultati nell’abbigliamento super racing, quali le tute in pelle. Il marchio si conferma marchio racing. Collateralmente nasce un fenomeno che cambierà la storia di Suomy. Il pubblico chiede l’abbigliamento team, ovvero maglie, camicie, giacche a logo Suomy.
2004
Ancora una vittoria nel mondiale SBK con Toseland. Si inizia a pensare a come soddisfare le richieste dei fans Suomy, attenzione, fans Suomy e non dei singoli piloti. La richiesta di abbigliamento, cappellini, pantaloni team è tale che si impone una differenziazione. Inizia così il progetto Suomy casual. Molte risorse vengono messe in questo progetto con l’obiettivo di creare una linea di abbigliamento ’’tempo libero’’ a 360 gradi. Il marchio non è più solo moto.
2005
Altro titolo mondiale nell’offshore con Rivoltella. Grande partecipazione a Pitti uomo. Pochi i marchi ammessi alla prestigiosa fiera fiorentina dell’abbigliamento made in Italy. Gomito a gomito con le più prestigiose griffe di abbigliamento che hanno fatto grande il made in Italy nel mondo, Suomy viene consacrato come marchio globale. Non esistono più le barriere del settore moto. Piovono richieste di utilizzo del marchio Suomy in settori diversi e si inizia il processo di brand extention.
2006
Bayliss di nuovo campione del mondo SBK, Gillman campione del mondo F1 Offshore, per mezzo di un licenziatario, Voss conquista il primo mondiale nel ciclismo a marchio Suomy. All’abbigliamento Suomy casual si unisce abbigliamento bambini, orologi, profumi e molti altri prodotti. Nasce il Suomy planet. Caratterizzato da un DNA sportivo, estremo, tutto si muove roteando vorticosamente attorno al ‘’pallino rosso’’. Sono momenti di grandi successi ed il marchio acquisisce una grande notorietà.
2007
Toseland ci regala ancora una volta il mondiale SBK, Biaggi, Capirossi e molti altri piloti conquistano costantemente podi in MotoGP. Siamo nell’era Rossi e, unica pecca per Suomy è quella di non avere ancora vinto un mondiale nella massima categoria motociclistica. Al contrario, il marchio continua riscuotere successi in tutti i settori e Seat decide di fare una auto Limited Edition marchiata Seat-Suomy. Ecco la definitiva conferma del lavoro di marketing svolto da Suomy.
2008
Bayliss campione del mondo. La supremazia di Suomy nel mondiale SBK e le continue vittorie con i piloti Ducati rafforzano l’italianità del marchio che continua la sua corsa in settori diversi gli uni dagli altri. Grande frenesia e successi internazionali. Si crea una specie di fun club Suomy. Gli amici diventano sempre più numerosi e si inizia a pensare che il casco moto è uno dei prodotti Suomy. Il mercato cambia e inizia il lento, inesorabile declino delle moto racing.
2009
Cappellini vince il decimo campionato mondiale F1 Offshore, si creano prodotti alternativi, quali caschi jet per gli scooter, sempre di alto livello. L’abbigliamento continua la sua corsa e si conquistano nuovi mercati. Gli USA rappresentano sempre il mercato migliore per Suomy. La pazzia delle grafiche, gli abbinamenti colori, il grande confort e sicurezza dei prodotti ne fanno un prodotto adatto agli americani più esigenti. Suomy conquista la California.
2010
Finalmente il testimonial da sempre più importante per Suomy, Max Biaggi vince il campionato mondiale SBK. Max ha contribuito con il suo essere amato e odiato alla creazione del marchio Suomy. Il suo essere particolarmente esigente ha stimolato i tecnici a fare sempre meglio ed i grafici a cercare soluzioni sempre più all’avanguardia. Una collaborazione che sicuramente possiamo definire di tipo matrimoniale continua anche ora che il pilota romano ha abbandonato le corse.
2011
Ci mancava una vittoria nella disciplina dello Speedway. Eccola nel 2011. Una disciplina spettacolare e dura. Inizia la crisi economica in Europa ed il settore motociclistico viene particolarmente colpito. Calano le vendite delle moto racing. Lo scooter monopolizza il mercato delle due ruote a motore mentre il ciclismo diventa giorno dopo giorno uno sport molto amato e praticato. Il brand continua la sua corsa verso la diversificazione. Viene sfiorato l’ennesimo titolo mondiale in SBK.
2012
Max Biaggi di nuovo campione mondiale SBK. Il team work di Suomy ha bisogno di nuovi stimoli, il mercato del racing crolla, le persone che fanno parte dello staff dirigenziale di Suomy non riescono ad essere stimolati nella progettazione di prodotti banali per lo scooter o per le moto naked. La competizione scorre nelle loro vene. La voglia di vittorie monopolizza tutte le riunioni e si inizia a pensare ad un futuro in alte direzioni. Tutti hanno bisogno di nuove sfide e traguardi da raggiungere.
2013
Una grande opportunità! Suomy Spa cede parzialmente il marchio ad un fondo di investimento privato, mantenendolo per gli sport ecologici quali ciclismo, sci, cavallo. Tutto lo staff tecnico rimane ad affrontare questa nuova sfida che viene affrontata con grande capacità di mezzi e conoscenze. Il primo obiettivo è il ciclismo dove si vuole portare tutto il know-how acquisito negli anni. In ottobre si decide di iniziare a lavorare su questo progetto che impegnerà tutto lo staff tecnico per tutto il 2014.
2014
Il marchio appare in tutti gli sport e la sua presenza a livello mondiale è costante. Nel frattempo tutto lo staff tecnico lavora per la realizzazione di 4 modelli di caschi ciclo al fine di presentarsi sul mercato con una gamma completa. Il Down Hill doveva essere il progetto più sinergico con gente abituata a sviluppare caschi da cross. Ma la sfida era stata raccolta e, proprio con questo prodotto si vuole dimostrare il valore del team tecnico. Nel frattempo si è lavorato per avere la collaborazione di una delle migliori squadre world tour.
2015
Sarà ricordato come l’anno ‘’pietra miliare’’ di Suomy nel ciclo. Viene prodotto il primo casco, non a caso porta il nome di Gun Wind. L’azienda inizia ad affermarsi sui vari mercati. Partecipa per la prima volta ad Eurobike ottenendo buoni successi. Unico difetto, una gamma prodotti non ancora completa, ma l’aver realizzato ben 4 caschi nuovi in poco tempo è un buon successo per il team work, al quale non si poteva chiedere di più’. Un casco per ogni disciplina, il Gun Wind per le corse su strada, lo Scrambler per la MTB ed enduro, il GT-R per le cronometro ed il fantastico Jumper per il down-hill più estremo. Una gamma che troverà grande sviluppo in futuro. Contemporaneamente la Lampre Merida porta i caschi Suomy subito alla vittoria, conquistando ben 4 tappe al Giro d’Italia,1 al tour de France ed 1 alla Vuelta. Ben 24 vittorie stagionali e grande soddisfazione dimostrata per l’utilizzo di un prodotto da loro giudicato al top.
2016
Si entra nel secondo anno pedalando possentemente. Obiettivo: completare la gamma!
Nasce ed ha un immediato successo SFERA, una idea nuova per un casco ciclo, fintamente chiuso ma con una aereazione possente che rappresenta il nuovo.
Guadagna immediatamente il favore, prima dei dealer, poi dei consumatori.
E’ un casco facile, versatile e piacevole. Una proposta nuova sul mercato che ben soddisfa tutti. A seguire ecco spuntare TIMELESS, un casco senza tempo adatto a tutti che, pur ricalcando i canoni classici, ha nel suo DNA tutta la sportività ed aggressività di Suomy. La gamma ora è completa.
Sul fronte sportivo, alla Lampre si aggiunge il team del Kuwait MASSI Kuwait Cycling Project ed il team femminile Servetto-Footon-Alurecycling, anche qui grande sviluppo.
Oltre a ciò, molti team minori scelgono la qualità Suomy.
L’anno non è ancora finito e…qualcosa bolle ancora in pentola.
Nasce ed ha un immediato successo SFERA, una idea nuova per un casco ciclo, fintamente chiuso ma con una aereazione possente che rappresenta il nuovo.
Guadagna immediatamente il favore, prima dei dealer, poi dei consumatori.
E’ un casco facile, versatile e piacevole. Una proposta nuova sul mercato che ben soddisfa tutti. A seguire ecco spuntare TIMELESS, un casco senza tempo adatto a tutti che, pur ricalcando i canoni classici, ha nel suo DNA tutta la sportività ed aggressività di Suomy. La gamma ora è completa.
Sul fronte sportivo, alla Lampre si aggiunge il team del Kuwait MASSI Kuwait Cycling Project ed il team femminile Servetto-Footon-Alurecycling, anche qui grande sviluppo.
Oltre a ciò, molti team minori scelgono la qualità Suomy.
L’anno non è ancora finito e…qualcosa bolle ancora in pentola.